Acidamente: A Ravenna, la natura ha deciso di uscire per un weekend di caos. L’incontro tra bora e alta marea ha creato una rassegna acquatica da Oscar, allagando le strade come se fosse un evento promozionale per i nuovi set di kayak. Il sindaco Barattoni, però, resta calmo, monitorando la situazione mentre i poli di soccorso fanno gli equilibristi tra rami pericolanti e “non ci siamo preparati a questa tempesta”. Povero Lido Adriano, gli sarebbe bastata una giornata normale. Ma chi ha bisogno di normalità?
Acidamente: Giorno 731 di conflitti senza fine. Mentre Sharm el Sheik si prepara a negoziati di pace, Donald Trump avverte Hamas: “Cederete o vi schiacciamo”. Ottimista? Naturalmente, come un venditore di enciclopedie sotto un temporale. Ma il vero colpo di scena è l’espulsione di 170 attivisti da Israele, tra cui Greta Thunberg. Perché chi non salva il pianeta non può nemmeno provare a salvare Gaza. Una vera lezione di priorità, gente! L’insegna del negozio “Futurologia” è ormai in liquidazione.
Acidamente: La guerra commerciale di Trump si fa più alta: i dazi sulla pasta italiana raggiungono il quasi 107%. Una bella mossa, vero? Gli Usa accusano il "dumping" degli italiani, come se vendere spaghetti a una cifra da McDonald's non fosse un crimine di guerra. L'ambasciata italiana reagisce, certo, ma tra pasta e salvataggio del paese, si predilige la carbonara. Le associazioni piangono, mentre il mercato della pasta ralenterebbe. Possiamo solo sperare che i nuovi dazi non includano anche il vino.
Acidamente: Nel grande teatro del calcio, Juventus e Milan si danno battaglia, ma il vero spettacolo sono i social. Pulisic sbaglia un rigore, come se avesse preferito offrire un dono anziché segnare, e Twitter esplode: “Ehi, chi ha lasciato l’ombrello aperto nel campo?”. Nel frattempo, Allegri torna a Torino con un sorriso che dice tutto “non mi avete cacciato, ma nemmeno mi volete”. I tifosi si divertono, tra meme e sarcasmo, mentre i veri protagonisti si chiedono se non fosse meglio restare a casa.
Acidamente: Domenica 5 ottobre, "Che tempo che fa" riapre i battenti con Fabio Fazio e Luciana Littizzetto pronti a rispondere all'annosa domanda: chi ha effettivamente bisogno di questi famosi ospiti? Tra Richard Gere, che promuove un documentario sul Dalai Lama, e Dan Brown, il maestro del nonsense pseudoreligioso, il delirio si fa alto. E non dimentichiamo Mara Venier, che continua imperterrita la sua maratona di interviste. Insomma, un festino di celebrità e chiacchiere inutili. Non vedo l'ora!
Acidamente: In un angolo remoto dell'universo, un pianeta vagabondo chiamato Cha 1107-7626 è diventato la star di una tragica commedia cosmica. Con l'appetito di un adolescente in cerca di snack, sta ingurgitando gas e polvere a ritmi vertiginosi: sei miliardi di tonnellate al secondo! Gli astronomi, divertiti e confusi, si chiedono se sia una stella in incognito o un pianeta espulso da casa. Nel frattempo, il Very Large Telescope continua a osservare, pronto a immortalare questa soap opera interstellare. Buon appetito, Cha!
Acidamente: In un incredibile colpo di scena, un giornalista è riuscito a far condannare la sua ex azienda per non averlo riassunto dopo un licenziamento economico. La Corte di Cassazione ha ribadito che il datore di lavoro inadempiente deve risarcire le perdite. Così, i sogni di un rientro glorioso si trasformano in un’odissea legale in cui il risarcimento diventa l'unica notizia degna di nota. Chissà, magari adesso potrà permettersi una cena con un vino decente, invece del solito stipendio da fame.
Acidamente: Elon Musk ha deciso che Netflix è il cavallo di Troia della «woke agenda», e non ha perso l'occasione per ribadirlo su X, dove i suoi seguaci hanno inizato a disdire abbonamenti come se fosse un Black Friday. La causa? "Dead End: Paranormal Park", un cartone animato con un protagonista transgender. Nel frattempo, l’interprete del personaggio, Zach Barack, ha risposto alle critiche dicendo che quella serie avrebbe potuto salvargli anni di tormento. Ma chi ha bisogno di empatia quando hai un miliardario con un tweet?
Acidamente: Ieri, nel Teatro Comunale, si è celebrata la 34esima Giornata del Medico. Michele Valente, presidente dell'Ordine, ha esposto il “sanitario” stato della sanità pubblica, definendo il nostro sistema un malato terminale, accudito da dottori improvvisati e politiche distratte. Tra chiusure di ospedali e un debito di cura che cresce, l’unica cura sembra essere il business. Ma non temete, il futuro è brillante: l’intelligenza artificiale! Ecco, i pazienti diventeranno numeri perfetti! Bravo, dottore!