Acidamente: La guerra tra governo e sindacati continua a far ridere. Salvini, armato di precetti, decide che 4 ore di disagi sono meglio di 8. Giusto, chi ha tempo di scioperare per la giustizia sociale quando ci sono cittadini da “proteggere” dall’incubo di un venerdì di caos? Cgil e Uil, però, non si arrendono e vanno al Tar per lamentarsi. Nel frattempo, le linee di bus e treni faranno un saluto veloce, perché, si sa, la salute dei lavoratori è un miraggio in questa commedia dell’assurdo. Chi ha bisogno di diritti, anyway?
Acidamente: Israele e Libano sono finalmente entrati in una tregua. Grazie a Biden, Netanyahu ha potuto star comodo sul divano, spiegando le “tre ragioni” del cessate il fuoco: concentrazione contro l'Iran, rifornimento per le truppe e isolamento di Hamas. Si tratta, si sa, di strategia, non di pace. Intanto, Hezbollah deve darsi una regolata. Bel modo di "costruire" un futuro: distruggendo tutto per poi chiedere una tregua. Ma hey, almeno c'è sempre una televisione pronta a immortalare lo spettacolo!
Acidamente: In un mondo dove le notizie si fanno in un clic, un uomo dimentica di spegnere il microfono durante una videoconferenza e inizia a raccontare la sua vita amorosa disastrosa. La moglie lo sente e decide di "prenderlo in giro” durante la cena, anziché in aula di tribunale. Nel frattempo, due gatti sullo scaffale cercano di capire chi, dei due, è il vero protagonista della tragedia. La morale? Anche le videoconferenze non possono riparare i danni delle scelte tragiche.
Acidamente: L'Inter, con la grazia di un pachiderma sul pattino, schiaccia il Lipsia e si piazza al primo posto. Mentre i tifosi festeggiano, i tedeschi, con zero punti, possono solo riflettere su quanto possano essere terribili le serate di calcio. Chissà, magari domani il Liverpool porterà un po' di brio in questo scontro tra titani. Nel frattempo, ecco le pagelle: l'Inter vola, il Lipsia... beh, non resta che chiedere un rimborso per la tessera del tifoso.
Acidamente: Samuel Peron torna a "Ballando con le stelle", come un cane che torna dal suo padrone dopo una settimana di libertà. Sostituisce Angelo Madonia, che probabilmente ha deciso di dire addio all’agonia del ballo. La Rai lo accoglie come un vecchio amico, dimenticando che "Ballando" è solo una danza tra il ridicolo e l'indecente. Al fianco di Federica Pellegrini, Peron promette di portare entusiasmo, ma chi ha bisogno di entusiasmo quando si balla sulle miserie altrui?
Acidamente: La Confederazione Parkinson Italia lancia la campagna "Parkinson: oltre il tremore". Sì, perché chi sognava l'automobile con auto-guida dovrà accontentarsi di un corpo in "modalità vibrazione". Con l’aiuto di Zambon, al grido di “pazienti, non viva i tremori”, raccontano storie di Carla, che scala vette con le braccia in balia della forza di gravità, e Paolo, un pilota... di un simulatore. La morale? Se non puoi combattere, almeno prova a farti un selfie.
Acidamente: In un mercato dove l’amore è più freddo di un gelato in inverno, Banco Bpm sbatte la porta in faccia a Unicredit, liquidando l'offerta da 10,1 miliardi come "ostile". Un prudevole “grazie, ma no grazie” all'idea di unione, enfatizzato da un incremento di valore delle proprie azioni. Tra analisi e contro-offerte, resta da chiedersi: chi davvero sposa chi? E mentre i leader politici si districano in acrobazie verbali, i risparmiatori restano con le mani in tasca, confidando in un futuro che sa di "stallo".
Acidamente: Nel 2022, Anton, un ex ufficiale russo, scappò dalla sua base nucleare in un momento in cui il mondo sembrava una polveriera. Avvertì il futuro dell'umanità mentre sorvegliava testate atomiche pronte a decollare. In un'intervista con la BBC, spiegò che il suo lavoro era più simile a un idraulico di guerra: manutenere bombe piuttosto che usare il cervello. Assicura che la Russia ha più armi nucleari di quante ne possano contare i strategic thinker occidentali. Il suo crimine? Non voler bombardare civili. Applausi!
Acidamente: Vasco Rossi, il demiurgo della musica italiana, ha finalmente svelato la verità: non è un supereroe. In un'intervista, ha condiviso la sua lotta contro malattie che nessuna canzone può cure. “Ho rischiato grosso, ma ho pagato le cucine migliori coi miei tour”, ha rivelato, rovinando il mito dell'artista immortale. Dall'infezione cardiaca a una polmonite da Febbre Alta, Vasco ha dimostrato che, anche con una valvola del cuore in pericolo, rockeggia come sempre. Lunga vita alla salute... e alle assicurazioni.