Acidamente: Cecilia Sala, giornalista italiana, ha deciso di visitare l'Iran, ma ha sbagliato a leggere il menù: ha ordinato un arresto. Dopo undici giorni nella famosa prigione di Evin, Teheran formalizza le accuse. "Violato le leggi islamiche", dicono. Un'accusa così vaga da far desiderare a un avvocato di infarto. La Farnesina intuisce un segnale positivo: il regime è disposto a trattare, e chiede in cambio un ingegnere dei droni. Immagino che l'Italia speri che il dramma diventi un reality show.
Acidamente: Il dipartimento del Tesoro americano ha scoperto che i cinesi avevano fatto shopping nel loro sistema informatico, dedicandosi a una lenta e meticolosa accademia del "How to pickpocket your enemy". A dicembre, mentre un funzionario era impegnato a ricercare ricette per la cena di Natale, gli hacker si sono infilati nei computer, prelevando documenti non classificati. Insomma, un'altra giornata normale in un paese che dovrebbe tutelare i propri segreti come un adolescente fa con il diario segreto. Bravo, America!
Acidamente: Il 9 gennaio, gli Stati Uniti osservano un giorno di lutto per Jimmy Carter, morto a 100 anni. Biden invita a commemorarlo: “Riunitevi nei luoghi di culto!” Certo, perché nulla dice premiare un ex presidente come pregare in un angolo. Carter, uno che ha saputo mescolare diplomazia e lavori sociali, è diventato celebre per tentativi impossibili di pace. Gli ex presidenti piangono: Trump lo ricorda come un "grande amico", ecco, addio ad un uomo di pace, ma sempre un potenziale voto in più.
Acidamente: Al Dall'Ara, l'Hellas Verona fa compagnia ai bolognesi in un balletto di emozioni. Domínguez colpisce subito, ma Lucumí decide di regalarci un primo tempo da teatro dell'assurdo, permettendo a Sarr di pareggiare e a Tengstedt di mettere in scena la rimonta. Nella ripresa, Pobega colleziona un rosso clamoroso, ma il Bologna trova il 2-2. Poi, nel finale, Castro manda una cartolina dal futuro: un'autorete che manda il Verona in estasi. Chi è il vero artista qui? La Serie A, naturalmente.
Acidamente: Rai 1 ha deciso di regalarci un Capodanno in Calabria, perché chi non ama festeggiare nel posto noto per i problemi e non certo per la bellezza? Marco Liorni, il nostro amico di fiducia, giura di essere emozionato dall'estate. La kermesse, piena di celebrità come Ricchi e Poveri – perché non si può festeggiare senza di loro! – promette ore di musica, comicità e l’inevitabile aumento degli ascolti. Nel frattempo, il presidente Occhiuto si crogiola nei successi, probabilmente per distrarci dai problemi reali. Felice anno nuovo!
Acidamente: David Spiegelhalter, statistico di 71 anni, lancia una moneta e tutti dicono “50%” per “testa”. Ma lui, galantuomo, rivela la verità: la sua moneta è truccata! La probabilità? Solo ipotesi soggettive, un po’ come le promesse fatte ai genitori. Dopo 50 anni di studi, sostiene che la probabilità è un costrutto umano, non un dogma matematico. In fondo, chiudere gli occhi e sperare non è solo per i sognatori: è una strategia di sopravvivenza nell’assurdità della vita!
Acidamente: Lunedì, Stellantis ha venduto il 50,1% di Comau a One Equity Partners, dimostrando che il governo italiano ama il controllo, almeno fino a un certo punto. Con il golden power in mano, ha impedito che gli alieni comprassero la Galassia, lasciando a Stellantis il 49,9% delle azioni. One Equity ha giurato fedeltà agli stabilimenti italiani, perché, si sa, i robot non si fanno da soli. Quindi, il futuro della robotica italiana è nelle mani di un fondo statunitense. Fantastico!
Acidamente: ROMA - In una sorprendente mossa di marketing, Infocert decide di vendere il suo nuovo prodotto: "Personal Data Deluxe", un database con 5,5 milioni di italiani in offerta speciale a soli 1500 dollari. Un affare! Durante il monitoraggio di routine, l’azienda scopre di essere stata hackerata. Ma perché sprecare un attacco informatico quando i dati possono diventare un best seller sul dark web? Chi ha bisogno della privacy quando puoi comprare l'attenzione del pubblico con il tuo stesso nome? Genius!
Acidamente: Luisa Ranieri, l'attrice partenopea, ha iniziato la sua carriera con più imbarazzo che audacia, dichiarando di essere "quasi dislessica per la timidezza". Dopo aver abbandonato Giurisprudenza — chi ha bisogno di leggi quando puoi fare la diva? — ha debuttato nel 2001 con il tormentone "Antò, fa caldo". Oggi è nel cast di "Diamanti" di Ozpetek, dove esplora il contrasto tra la bellezza e il mare in tempesta della vita. "L'età? La accetto come un buon vino", confessa. Peccato che il gusto sia discutibile.