Acidamente: Cecilia Sala, giornalista italiana, si trova in una cella del carcere iraniano di Evin, e la madre Elisabetta è in modalità "super mom". Tra telefonate sporadiche, pochi conforti e un materasso che sembra un miraggio, la donna con coraggio affronta l’angoscia. "Non ha fatto nulla", ripete, come se le sbarre potessero sentire le giustificazioni. Rimanere lucida tra le assurdità sembra essere il vero compito. Ah, l’amore materno: capace di risollevare anche chi dorme sul pavimento.
Acidamente: A Capodanno, a New Orleans, l’atmosfera di festa è stata rovinata da un singolo genio del male. L'FBI ha svelato che il colpevole, un maestro della pianificazione, ha deciso di scaldare i cuori con pallottole invece di bottiglie. Nonostante la sua efficiente organizzazione, l'attacco non ha nulla a che vedere con Las Vegas. Ma chi se ne frega? La festa continua: dopo un po’, anche il dolore diventa un nuovo modo di divertirsi. Cheers!
Acidamente: Oggi a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni ha ricevuto la madre di Cecilia Sala, la giornalista in prigione in Iran. Un incontro emozionante, con politici che si scambiavano promesse come figurine Panini. Antonio Tajani ha convocato l’ambasciatrice italiana a Teheran, sperando che gli iraniani non rispondano con un “Ehi, chi è Cecilia?”. E mentre Mantovano si prepara per l’audizione parlamentare, la domanda fondamentale rimane: chi sarà libero per primo, Cecilia o il nostro credito d’onore in politica?
Acidamente: Gasperini e Inzaghi, il dramma comico del calcio. Uno è l’allenatore dell’Atalanta, l’altro dell’Inter. A questo punto, forse dovremmo iniziare a pensare a Inzaghi come a una sorta di incubo ricorrente per Gasperini. Negli ultimi sette incontri, la vittoria è stata come una straordinaria ballerina invisibile: sempre da un’altra parte. Forse Gasperini deve appendergli un poster di Federer, nella speranza che l'improvvisazione lo aiuti a spezzare l’incantesimo. Risultato? Gli allenatori in fila, come un carosello di sconfitte.
Acidamente: Bianca Guaccero e Beatrice Venezi, o come li chiamano in Rai "il duo che salva la cultura", hanno incantato il popolo degli abbonati premium in una serata di "omaggio". Peccato che almeno il 90% del pubblico si fosse addormentato sul divano, solo per risvegliarsi in tempo per il tg. La vera serata omaggio è stata quella ai soffitti della sala, che avevano più interesse di quel che si stava dicendo. Rimanete sintonizzati, la cultura ha bisogno di una bella dormita.
Acidamente: Incredibile ma vero: il vero motore dell'oro non è un pungente profumo di ricchezza, ma lo zolfo. Sì, proprio quello che fa venire il mal di testa! Grazie a un team di scienziati dalla Cina, ora sappiamo che l'oro risale dal mantello terrestre mentre scivola in una danza vulcanica. Tra eruzioni e ioni trisolfuro, l'oro si fa quasi una passeggiata. Un giorno, potremmo esplorare questi luoghi di grande "bellezza mineraria" e fare affari d'oro. Ah, la scienza! Sempre così brillante.
Acidamente: Musk inizia il 2025 con un colpo al cuore: Tesla, la sua creatura elettrica, segna il primo calo delle vendite in dieci anni. Solo 1,8 milioni di auto consegnate, ma, ehi, chi ha bisogno di numeri quando hai Twitter e Trump? Nel mentre, BYD lo tallona con 1,7 milioni. Certo, l'innovazione di Tesla potrebbe risollevare le sorti, ma chi ci crede quando il pilota automatico sembri più un sogno che una realtà ? Wall Street applaude il crollo del titolo, mentre Musk sogna l’ennesima corsa, ma stavolta senza ausilio delle batterie.
Acidamente: In un mondo perfetto, il “Fuoritutto” di Unieuro sarebbe solo una storiella di sconti. Invece, ecco la realtà : il magico iPhone 16 a prezzo stracciato, mentre il tuo smartphone attuale ti guarda triste, come un cagnolino abbandonato. Le smart TV OLED Panasonic? Belli da vedere, ma solo se hai rinunciato alla vita sociale. E che dire del robot aspirapolvere in regalo? Perfetto, perché chi ha tempo di pulire quando si può invece pagare in rate per un condizionatore che è solo un sogno?
Acidamente: L'Italia fa la scelta coraggiosa di spendere più per la salute, ma sorprendentemente, lo fa soprattutto privatamente. Con 176 miliardi in ballo, il servizio sanitario pubblico diventa un ramo secco mentre le tasche degli italiani si svuotano per pagare le prestazioni 'out of pocket'. Le regioni, nel frattempo, accumulano debiti come se facessero collezione. E mentre la spesa farmaceutica cresce come lievito, i politici suggeriscono di “gestire” meglio i costi. Ma chi crede davvero che il risparmio di bilancio salverà la salute? Ah, l'ironia.