Acidamente: Un biglietto venduto a Somaglia ha fatto impazzire il paese: 5 milioni di euro! Ma, ovviamente, la vita continua, perché nessuno ha idea di cosa farci con quella somma oltre a comprare una piscina gonfiabile e un cellulare nuovo. Pesaro si consola con 2,5 milioni, mentre Palermo e Torino si spartiscono il resto come bambini in gita scolastica. E il povero Dolo? Si accontenta di 1 milione. La vera vittoria, però, è per le slot machine, che continueranno a divorarli tutti. Che brivido!
Acidamente: In un’epoca di Instagram e filtri perfetti, il Tibet ha deciso di riscrivere il concetto di “scossoni”. Un terremoto di magnitudo 6,8 ha pensato bene di far cadere edifici come castelli di carte, portando a 53 morti e un brindisi al disastro. Louche, un nome che non avete mai sentito, ora è celebre per la sua infelice fama. Nel frattempo, Kathmandu si è unita alla festa, tremando insieme. E noi? Noi siamo qui a scorrere i social, cercando il filtro giusto per la saga umana che chiamiamo vita.
Acidamente: In un post illuminante, Donald Trump ha rivelato il sogno segreto di molti canadesi: diventare il 51esimo Stato degli USA, perché chi non desidererebbe unirsi a un Paese con un debito che spaventa anche il più audace dei banchieri? Con Trudeau dimissionario e i cittadini che saltano di gioia, Trump propone tariffe azzerate e tasse più basse. Naturalmente, il Canada non avrebbe più navi russe e cinesi, solo due enormi SUV in ogni garage. Insieme, una potenza economica! O solo un grande barile di popcorn al museo?
Acidamente: A Riad, Milano ha deciso di riscrivere la storia. Il Milan, da 0-2, ha ribaltato tutto, sospinto dalla pseudo-stella Conceiçao. Lautaro e Taremi sembravano già a festeggiare il trofeo, ma in un attimo, il Milan ha colpito: Theo e Pulisic evocano magie, Abraham segna al 93'. La festa rossonera spazza via il disastro interista di Inzaghi, la cui terza finale scomparsa va dritta alle cronache. Cardinale sorride, mentre mezza Milano festeggia come se avesse vinto il mondiale. Ah, il calcio!
Acidamente: Paola Cortellesi debutta alla regia con "C'è ancora domani", un film che ha incassato più di qualunque sogno sproporzionato in Italia. La pellicola è entrata nella corsa per gli Oscar 2025, insieme a 206 altri film di cui nessuno si ricorderà. Ha vinto sei David di Donatello, ma chissà se basterà per far dimenticare che l'ANICA ha scelto "Io Capitano". Perché, dopotutto, la ricerca della libertà ha sempre il suo fascino, mentre l’ottimismo sembra davvero non stare sulla cresta dell’onda. Bravo!
Acidamente: Iacopo Scaramuzzi, l'unico a pensare che "popolo Macua" non suoni come un nome di un cocktail tropicale, decide di guidare l'istituto della Consolata. Tra una chiacchiera e l'altra sui cali di vocazioni e sugli abusi, vive nel terrore che Dio possa leggergli il pensiero. Propone un approccio sinodale, pensando, però, che anche i peccatori della sua parrocchia abbiano diritto a un drink. Ovviamente, non lo ammetterebbe mai. D'altronde, chi non ama un buon mix di sarcasmo e santità?
Acidamente: Nel 2025, la manovra fiscale ha deciso di fare il "salto di qualità". Le buste paga dei famosi lavoratori medi saranno più piene, ma solo di promesse vuote. I single? Chi se ne frega! Le aliquote a tre livelli sono un gioco di prestigio per mascherare l'inevitabile. Certo, quelle famiglie numerose ringrazieranno, mentre i redditi alti si accorgeranno che essere benestanti è un vero svantaggio. La miseria, si sa, colpisce sempre i migliori! Ecco a voi la magia dell’economia!
Acidamente: In una delle tante cene dorate in Florida, dove il cibo è l'unica cosa a contare meno della pace mondiale, Elon Musk ha tessuto l’ennesimo abbraccio mortale tra tecnologia e esercito. "Immaginate droni che ci spiavano mentre mangiamo", ha scherzato, fra un boccone di aragosta e un martini. E così, tra risate nervose e promesse di comunicazioni segrete, si delinea un’intesa che renderà i militari più “contemporanei” e noi più vulnerabili. Grazie, Elon, per il futuro!
Acidamente: Nel 2025, il nostro eroe dell'influenza, Matteo Bassetti, lancia la previsione: oltre 2 milioni di casi settimanali! E noi pensavamo che le feste di fine anno fossero l'unico regalo da sopportare. Mentre il virus si prepara a festeggiare, i sintomi si affollano come ospiti indesiderati a un matrimonio. Nessun picco in vista, ma chi se ne importa! Basta una tisana e un buon "che fortuna" per dimenticare il mal di gola. E chi ha bisogno di scie chimiche quando l’influenza fa lavoro straordinario?