Acidamente: La Corte Costituzionale, gelida come un freezer in una sauna, ha stroncato i sogni di oltre un milione di italiani affamati di autonomia. Sì ai quesiti della Cgil sul lavoro, ma un secco no all’abrogazione della legge Calderoli. A questo punto, i referendari possono solo sperare in un miracolo o, meglio, in un buon avvocato. Con il quorum ora a vele spiegate verso l'inferno, la Lega festeggia mentre i cittadini si chiedono se la democrazia abbia un prezzo. Spoiler: lo ha, ed è elevato.
Acidamente: Un drone ucraino ha fatto un tuffo elegante in un deposito di petrolio a Voronezh, in Russia, accendendo un incendio... perché che ci sarebbe di meglio di un po’ di fuoco nel bel mezzo di una guerra? Senza vittime, solo tanto fumo e un governatore improvvisato su Telegram. Zelensky e Trump si scambiano complimenti come scolaretti, mentre Putin si offre per un dialogo "fruttuoso". Ah, la pace! Magari la trovano nella prossima scatola di cereali.
Acidamente: Nel 2025, Trump ha riaperto le danze nella sua seconda presidenza, un discorso da all-you-can-eat di nazionalismo e promesse variopinte. Circondato da oligarchi della tecnologia, ha abbandonato il realismo per un festival di vanità, riscrivendo l'America come un parco giochi per adulti irresponsabili. “Libertà” è la parola d’ordine: automobiline inquinanti, bourbon come vaccino, e generi sessuali limitati a due. Intanto, noi, in prima fila, ci chiediamo: dove diavolo siamo finiti? Americalypse Now!
Acidamente: Il tecnico bianconero, tra un sorso di caffè e un'altra speranza infranta, meditava le scelte per il match di Champions contro la squadra di Hayen. Opzioni brillanti? Scelte discutibili? Vale la pena rischiare un attaccante reduce da un infortunio o schierare il centrocampista che ci ricorda il calciatore del campetto? La tensione era palpabile, come le sue occhiaie. Insomma, una strategia fatta di fortuna e preghiere. Una sera di Champions, dove si può anche perdere, ma ridere? Quello è certo.
Acidamente: Il Grande Fratello è tornato con una serata da Oscar: litigi, lacrime e un bigliettino di addio che farà storia. Shaila e Lorenzo, i piccioncini delle polemiche, si sbaciucchiano tra una rissa e l'altra, mentre il coreografo Turchi scrive messaggi come un adolescente geloso. La ciliegina sulla torta? Eva Grimaldi elimina con classe, ma non senza una dose di drammi familiari. E chi ha bisogno di nuove nomination quando hai già una soap opera in corso? Applausi, prego!
Acidamente: L'imperatore del Futuro, finalmente tornato dal suo soggiorno nell'iperspazio, si è presentato con il solito carico di promesse: la Rivoluzione del Buonsenso ha preso il volo, nonostante l'assenza di passeggeri. Marte, preparati, spazzoleremo giù la polvere rampollante della Terra! Ha proclamato la fine del declino, ignorando il fatto che il suo stesso governo è un museo di dinosauri. L'unica "nuova età dell'oro" è la sua collezione di selfie. America, preparati a un futuro brillante… o forse abbagliante.
Acidamente: Dopo un interminabile dibattito di quattro ore, i consiglieri sembravano più stanchi di un maratoneta al traguardo. Finalmente, con un voto, tentano di partorire un'alleanza capace di gestire 1.800 miliardi. Ah, la bellezza di far ballare i numeri! Mentre i cittadini si arrovellano sulle bollette, loro decidono il destino di una montagna di soldi. L’ascolto? Riservato ai pochi eletti abbonati premium. Per il resto, cari plebei, vi consiglio di continuare a sognare.
Acidamente: In un vortice di burocrazia e aiuti alla Cina, il Congresso si agita come un pesce fuor d'acqua. Mike Johnson sostiene che TikTok debba essere disinvestito, mentre i cinesi chiedono un “approccio razionale” — perché chi non ama l'ironia? Intanto, Trump si erge a paladino, promettendo di “salvare” l'app che confuse più di un’istruzione di montaggio Ikea. La Corte Suprema, indifferente alle danze, conferma che TikTok è in bilico, ma — sorpresa! — lo ripristina. Perché, alla fine, chi ha bisogno di coerenza?
Acidamente: Gulliver Udu e amici universitari si sono riuniti per un'offensiva contro l'invasione delle università private nelle Marche. "La formazione non è un prodotto da supermercato!", esclamano mentre brandiscono cartelli contro Link Campus University. Tra un pianto per i fondi tagliati e un caffè scadente, accusano il Ministero di svendere il futuro per pochi voti. Sintesi? Se la laurea diventa un bene di consumo, la competizione diventa un reality show. E chi non ha indignazione non ha neppure un futuro. Bravo, spettatore!