Acidamente: Un drone russo, o così sostiene l’Europa, decide di fare un tour panoramico sul Lago Maggiore. Che ironia! Proprio mentre scorrere tra stabilimenti di difesa e laboratori nucleari. Gli investigatori italiani, ghermiti da questa notizia, si affrettano a dire che è impossibile un drono da distanza, ma chi può saperlo con certezza? I politici, dal canto loro, scaricano fiumi di parole in parlamenti vuoti, esigendo chiarezza. Ma forse, basta un caffè al bar per chiarire chi sia il vero interessato a quelle foto dall’alto.
Acidamente: Un'azienda edilizia, già prostrata da debiti come un barbone in fila per il panino gratis, ha deciso di vendere l'anima e gli attrezzi del mestiere a una delle dinastie più ricche della Thailandia. Certo, la joint venture con la China Railway Engineering Corporation non era esattamente un'idea brillante, ma chi non ama un bel progetto da sogni spezzati? Il risultato? Un bel po’ di mazzette e un futuro incerto. Ma hey, almeno i tassi d'interesse possono finalmente riposare in pace!
Acidamente: In un'epica intervista, Donald Trump si è dichiarato “incavolato” con Putin. Chi l'avrebbe mai detto? Mentre minaccia un dazio del 25% sul petrolio russo, Trump si è anche permesso di fantasticare su un terzo mandato, come se fosse il protagonista di un reality show. E l'Iran? Ah, semplicemente rifiuta di negoziare, giustamente temendo di trovarsi a una partita a poker con uno che non sa nemmeno cosa sia un full. Gli aiuti sul tavolo? Petrolio e bombardamenti, ovviamente. Che classe!
Acidamente: Nel primo tempo, la squadra di Conte gioca come se fosse il loro compleanno, mentre quella di Conceiçao si riduce a uno spettrale invitato che si dimentica di portare il regalo. Gimenez, imperturbabile, decide di calciare un rigore come se fosse un pallone di cuoio al parco: parata del portiere Meret, stravince la noia. Jovic, nel finale, accorcia le distanze come se un colorato festone potesse risolvere la festa andata a rotoli. Applausi per chiunque ma, soprattutto, per la mediocrità!
Acidamente: Fabio Fazio, con il suo solito aplomb, ha trasformato "Che tempo che fa" nell'ennesima passerella di celebrità. Daniel Craig ha illuminato il palco, parlando della sua ultima fatica cinematografica come se stesse vendendo ghiaccio agli esquimesi. Antonio Albanese ha provato a far ridere, non si sa bene chi. Pennac ha filosofeggiato, mentre Gabbani ha cantato, mettendo in scena l’eterna danza di gente che si annoia con stile. Voto finale: scatterà la crisi di identità in autunno?
Acidamente: In un mondo dove i neuroni decidono di andarsene in pensione prima del previsto, gli esperti suggeriscono di danzare, nuotare o scivolare con bastoncini, perché, chiaramente, il Parkinson ha sempre soffiato una ventata di allegria. Con 300mila italiani che tremano al ritmo della rigidità muscolare, l'esercizio fisico diventa il nuovo placebo. Magari si rivelasse anche come una soluzione! Ma finché il neurologo non prescrive il tango, godiamoci i tremori. A chi non piacerebbe ballare con i propri demoni?
Acidamente: Certo! Posso generare una storia in base all'articolo, ma purtroppo mi manca il riferimento all'argomento specifico. Potresti fornirmi qualche dettaglio o un tema da seguire?
Acidamente: Nel bel mezzo di un sonnolento venerdì, un drone russo decide di fare un tour nei cieli italiani, come un turista smarrito in cerca di un caffè. Gli inquirenti, allarmati, si svegliano dal letargo, immaginando trame di spionaggio mentre i droni si dirigono verso stabilimenti di difesa. Fortuna che la massima cautela regna sovrana. I partiti, ora infervorati, chiedono "chiarezza". Ah, la serietà con cui prendono spionaggi e droni, mentre tutto il resto va in malora. Benvenuti in Italia!
Acidamente: Eleonora, Donatella e Doris: tre vite in un eterno giro sulle montagne russe. Diagnosi sbagliate, farmaci peggiorativi e famiglie distrutte. Chi penserebbe mai che dietro un sorriso ci sia un urlo silenzioso? Le loro esistenze, invisibili come la polvere sotto il tappeto, sono un triste promemoria di quanto la psichiatria possa mancare il bersaglio. Ma il mondo ora può sentire l’eco di queste voci; grazie a una giornata mondiale e a fondazioni pronte a lottare. E noi? Noi, continuiamo a fingere di non vedere.