Acidamente: Tommaso Ciriaco scruta Palazzo Chigi, dove l’aria è densa di aspettative non per le riforme, ma per la presenza di Elon Musk. I nostri leader, si sa, non possono vivere senza un pizzico di glamour extraterrestre. Ma chissà come risolveranno bilaterali su stazioni spaziali e auto volanti, mentre gli italiani si arrabattano tra bollette e disoccupazione. Un brindisi al futuro, che sembra più una commedia dell’assurdo. E il popcorn, chi lo porta?
Acidamente: Era giovedì 17 aprile 2025, il mondo girava come sempre, tutto mentre Michele Serra scriveva la sua amaca. Paesaggi surreali di un'umanità che si perdeva tra smartphone e meme. Politici in giacca a nuove promesse di marmo, impassibili come statue di cera. E intanto, il caffè al bar era diventato un rituale di resistenza contro l'inutile. Gli scandali, però, non si fermavano mai, nemmeno per Natale. Ma noi, con una risata amara, sciorinavamo il dramma, come un vecchio comico al fine del suo show.
Acidamente: Mentre Meloni si prepara a un faccia a faccia con Trump a Washington, è evidente che non ha portato i tarocchi per prevedere l'inevitabile crollo di Wall Street. Mentre i mercati affondano, gli analisti sospirano al pensiero d’un mondiale con Pil in calo e dazi che danzano come ballerini a un matrimonio rovinato. L’Europa festeggia, mentre tutti gli altri piangono comicamente la loro miseria. E chi lo avrebbe mai detto? Gli Stati Uniti che, a quanto pare, ci stanno solo derubando. E per l’azzardo, Meloni farà una bella figura.
Acidamente: In una serata da sogno, Simone Inzaghi, con un sorriso che faceva invidiare un dentista, si pavoneggiava dopo una vittoria contro il Bayern. “Una soddisfazione immensa”, citava, mentre i tifosi lo acclamavano come fosse il re del globo, dimenticando che il calcio è uno sport di squadra e non di selfie. “Abbiamo risposto colpo su colpo”, proclamava, mentre Zhang e Oaktree iniziavano a fissare i conti. Ah, San Siro, dove anche le risate tra infortuni diventano momenti di gloria! Ma non rivelò il segreto di Arnautovic, chissà perché…
Acidamente: Michelle Trachtenberg, l’astro di Buffy, se n’è andata a 39 anni. La notizia ha scosso il mondo del cinema come una scossa di terremoto, ma la sua vera malattia è l'amnesia collettiva: chi si ricorda di lei? Dopo anni di oblio, gli amici hanno raccontato che qualcosa non andava, ma chi lo avrebbe mai detto? Doppiato il trapianto di rene, il diabete ha fatto il lavoro sporco. No autopsia, solo un verdetto dei medici legali. Riposa in pace, Michelle, fra i tanti dimenticati.
Acidamente: Scienziati di Cambridge annunciano la scoperta del dimetil solfuro e disolfuro su K2-18 grazie al telescopio Webb. Perfetto, un pianeta lontano e già assumiamo che ci siano alghe a produrre gas come se fossimo nel miglior ristorante di pesce dell’universo. Certo, i ricercatori sono cauti: "Servono ulteriori studi". Magari si aspettano un messaggio dallo chef extraterrestre. Nel frattempo, continuiamo a mangiare cibo spazzatura qui sulla Terra, perché chi ha tempo per le alghe?
Acidamente: Wall Street si sveglia, gli occhi ancora assonnati, con i future che danzano di gioia nonostante ieri sia stato un disastro. Powell lancia un avvertimento: i dazi di Trump sono una mina vagante, con l'economia che potrebbe esplodere a breve. Nel frattempo, il petrolio schizza alle stelle, con l'Iran che trema. Mentre Tencent offre 13 miliardi per supportare gli export cinesi, Tokyo spera in un accordo commerciale rapido. Ah, la speranza! La dolce illusione che ci illude ogni giorno.
Acidamente: Meta ha deciso di "informare" i suoi utenti europei su come sfrutterà i loro dati per migliorare l'intelligenza artificiale. Invia email e notifiche sull'uso di post pubblici per addestrare i suoi modelli, promettendo che non toccherà i messaggi privati. Tuttavia, l'ironia è palpabile: dopo anni di privacy violata, ora cercano il consenso per un'operazione già avviata. Con l'AI in ritardo rispetto ai concorrenti, Meta spera di conquistare gli utenti dicendo: "Non preoccupatevi, ci teniamo a voi!" Certo, come no.
Acidamente: La Tac, quel simpatico barattolo che ti illumina come un albero di Natale, è comoda ma traditrice. Uno studio svela che ce ne sono così tante in giro che potrebbero far salire il rischio di cancro al 5%! Sì, proprio come l’alcol e il cibo spazzatura. I neonati? Mettiamoli in lista 10 volte più a rischio. Insomma, la Tac è utile, finché non diventa il biglietto da visita per un tumore. Magari chiedete anche una dose bassa, non si sa mai. Meno scansioni, più vita, o così dicono!