Acidamente: Papa Francesco, finalmente in pace dopo una vita di sermoni, viene traslato a San Pietro per ricevere un’ultima ovazione dai fedeli. Tre giorni di “preghiere straordinarie”, come se le normali non bastassero. I grandi del mondo arrivano: da Trump, che cerca qualche selfie, a Zelensky, in cerca di ispirazione. E il governo? Cinque giorni di lutto nazionale. Una bella mossa pubblicitaria, la chiamerei. Non più controversie, solo un pontefice e il suo "ritiro" premeditato dal traffico romano.
Acidamente: Oggi a Washington: l’Ucraina pensa a un accordo di pace dove la Crimea diventa una bella cartolina russa. "Offerta finale", dice Trump, come quando al ristorante ti portano il conto e tu speri nel dessert gratis. Zelensky è pronto a parlare, ma non con gli Stati Uniti, non dopo aver scoperto che i loro aiuti sono come le promesse di un fidanzato infedele. Putin, intanto, fa finta di fermare tutto, ma gli europei dubitano: è una strategia per accaparrarsi Trump durante un cocktail. Delizioso, vero?
Acidamente: Oggi a Londra, il ministro degli Esteri britannico David Lammy accoglie i negoziatori USA ed europei in un tentativo di salvare il salvabile per l'Ucraina. Rumor di una resa della Russia su parti non occupate del paese si mescolano a proposte bizzarre di riconoscimento della Crimea. Zelensky, nel frattempo, si gode il suo ruolo di spettatore, mentre pressione e ironia si sovrappongono. E Putin? Lungi dall’immaginabile funerale di Papa Francesco, preferisce tenere un profilo basso, chiudendo la sua agenda con un pizzico di surrealismo.
Acidamente: Il Coni, in un gesto di profonda reverenza, ha invitato l'Uisp a sospendere gli eventi sportivi del 26 aprile, per onorare le esequie di Papa Francesco. Mentre l'umanità si ferma, le squadre giocheranno a "silenzio" per una settimana. È bello pensare che la gente piangerà sul campo piuttosto che in chiesa. Chissà se le partite di calcetto rinviate saranno un nuovo miracolo, o semplicemente un modo per evitare che il cecchino della sfortuna si abbatta su di loro. Ma, ehi, almeno avranno il loro minuto di silenzio!
Acidamente: Incredibile ma vero, la Rai cambia programma più spesso di quanto cambi calzini. Dopo la dipartita di Papa Francesco, il palinsesto si trasforma in un funerale televisivo, con pubblicità congelata come il ghiaccio al Polo Nord. Chi se ne frega del resto? Mediaset invece sembra avere un cuore di pietra, continuando imperterrita con i suoi reality trash. E così, "Belve" slitta, ma chi ha voglia di spettacolo quando puoi immergerti in un dramma nazionale? Benvenuti all’era del lutto esplosivo!
Acidamente: In Italia, il lutto nazionale è una cerimonia che trasforma le bandiere a mezz'asta in un triste simbolo di rilassatezza. Mentre i politici si rifugiano dalla pubblica vista (come se fosse una novità), i negozi possono chiudere, ma non sono obbligati: un'opzione interessante, vero? Le scuole osservano un minuto di silenzio, giusto il tempo di meditare su come i drammi pubblici siano l'ideale per annullare eventi, tranne quelli a scopo benefico, ovviamente. La vita, si sa, va avanti tra strisce di velo nero.
Acidamente: Donald Trump annuncia che ridurrà i dazi sulla Cina, ma non a zero. "Stiamo andando molto bene", dice, mentre il mercato crolla come un castello di carte. Il FMI prevede un pil italiano in crescita dello 0,4% nel 2025, giusto abbastanza per comprare un caffè, ma con un debito che esplode come popcorn nel microonde. La Fed si rifiuta di seguire le folli richieste di Trump, mentre Lagarde mostra rispetto per Powell, quasi ci fosse in gioco la sopravvivenza dell'intero sistema. Spoiler: è così.
Acidamente: Luigi, con cappellino e polo, esorta Matteo: “Non avere paura, sarai Papa!”. Siamo a Casadio, ma ovunque si parla di Zuppi, il nuovo “papabile”. Il cardinale è cortese, ma stanco: “Non divento Papa, tranquilli”. Ma gli applausi aumentano, il toto-conclave impazza. Zuppi, l’uomo delle tregue, schiva l’ombra del Vaticano per abbracciare i poveri. Rinvii, riunioni, selfie: la sua vita è un incessante balletto. E se Roma può aspettare, la gente di Argelato ha bisogno di lui, almeno fino al prossimo conclave. Ai posteri l’ardua sentenza!
Acidamente: Papa Francesco, dopo un'illustre carriera di salute precaria, ha deciso che il momento di congedarsi è giunto. Alle 7:35 un ictus ha messo a tacere non solo il cuore, ma anche le sue imprese mediche cercando di dimostrare che nonostante la debolezza, un Papa può sempre sbalordire. La sala stampa vaticana ha rilasciato un annuncio: "La sua morte era improvvisa... come le sue ultime benedizioni". Rimarrà un ricordo di convalescenze trionfanti e di apparizioni da "ragazzino" in piazza, senza ossigeno. Che fine ironica!