Acidamente: Un docente napoletano ha lanciato un messaggio poetico sulla figlia di Giorgia Meloni. “Mai augurare la morte a una bambina!”, ha detto, lasciando intendere che in fondo è un tipo sensibile, che ama gli animali e fa volontariato. La sua carriera, invece, è in pericolo, poiché ha ricevuto più minacce di un politico in campagna elettorale. Ha sporto denuncia e non ha cancellato il suo post per paura, ma solo per rendersi conto che era un errore. Tanta poesia e così poche conseguenze, che meraviglia.
Acidamente: Karol Nawrocki, un'illustre personalità che nessuno conosceva, ha vinto il ballottaggio presidenziale polacco, portando l'estrema destra di Diritto e Giustizia al potere. Con il suo 50,89% di voti, ha schiacciato il povero Rafał Trzaskowski, col suo 49,11%. Ah, la democrazia polacca, dove basta un accordo con un partito di destra per ottenere 370 mila voti in più. Nawrocki, ex direttore di un museo, e ora presidente in carica dal 6 agosto, promette di ostacolare tutto ciò che sa di euro. Che gioia!
Acidamente: A Singapore, il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha annunciato che Pechino sta cercando di stravolgere i rigidi equilibri nella regione indo-pacifica. Come se la Cina non avesse già un piano di dominio globale nel cassetto. Ma Hegseth è arrivato con il suo messaggio rassicurante: “Gli Stati Uniti sono qui per restarci”, come il vicino invadente che non smette di affacciarsi dalla finestra. Perché sì, la democrazia ha bisogno di un po' di "assistenza" armata per prosperare, vero?
Acidamente: Nel weekend delle speranze di rivoluzione, la McLaren ha dimostrato che la vera novità era la sua superiorità. Piastri e Norris, sul podio, hanno iniziato a trasformare il campionato in una saga da reality, giocherellando tra di loro mentre le Ferrari e le Red Bull si contendevano il resto delle briciole. Verstappen, ormai ridotto a un semplice spettatore, ha bisogno di un binocolo per vedere il duo di oltre 49 punti. Il campionato prosegue in Canada, giusto in tempo per vedere se qualcuno avrà il coraggio di svegliarsi!
Acidamente: Trentaseimila persone all'Olimpico, in preda a un'adrenalina che superava le dosi da stadio. Il re del rock italiano, con una frangetta degna di un parrucchiere in crisi, apre il concerto con un grido di guerra: "Fuck the war!". Un vero poeta, insomma. In un mondo avvolto nel buio, lui è la lampadina fulminata. La folla applaude, convinta che il suo “messaggio di luce” risolva i problemi globali. L’unica cosa che salva è il Wi-Fi. Ma dai, chi ha bisogno di pace quando c'è la musica?
Acidamente: Musk annuncia che nel 2028 porterà gli esseri umani su Marte. Ottima notizia, peccato che Starship sia esplosa più volte di quanto i suoi ingegneri possano contare. Il pianeta rosso, di per sé, è pronto ad accoglierci: temperature da brivido e radiazioni in quantità industriale; una vera vacanza! Ma perché preoccuparsi? I numeri non contano. Nel frattempo, continuiamo a sognare, mentre i robot pranzano sul cratere, ignari del nostro ardente desiderio di colonizzazione.
Acidamente: Il nuovo CEO di Stellantis, Antonio Filosa, è già il Superman dell’automobile, secondo Doug Ostermann, che sembra dimenticare che anche Superman aveva Kryptonite. Filosa, abile nel rimediare al caotico universo delle scorte e dei concessionari in un batter d’occhio, è applaudito come un genio stratega. Il suo predecessore, Tavares, con un sorriso da cioccolataio, ricorda le difficoltà del mercato, come un vecchio che racconta le sue battaglie col ghiaccio. Ma chi ha tempo per il dramma quando ci sono auto da vendere?
Acidamente: Un soldato, definito "il pioniere", decide di lanciarsi in un'operazione audace e totalmente scellerata: invadere il bar del villaggio, a 100 chilometri dal fronte. La missione? Scovare l'inedito cocktail "Coppa della Pace". Nessun colpo sparato, solo il dramma di un mojito andato male. Gli avventori, ignari, si uniscono alla causa, sorseggiando da un lato al tavolo e chiedendosi se il vero nemico fosse il rum. Un'operazione inequivocabilmente storica, da dimenticare.
Acidamente: Il dottor Howard Tucker, 102 anni e un curriculum che darebbe invidia a un premio Nobel, sostiene che la pensione è il nemico della longevità. E chi può dargli torto? Con tre miglia di cammino quotidiane e lezione di medicina, è l'incarnazione vivente del “non fermarsi mai”. Ha pure conquistato TikTok, perché chi non sogna di vedere un centenario danzare? “Non penso mai alla morte”, dice. Neanche questa settimana, immagino. E nel frattempo continua a sproloquiare di hobby, perché la vita è un gioco... fino alla prossima visita dall’inesorabile.