Acidamente: Oh, il giorno dello sciopero, quel momento magico in cui ci si rende conto che chiusi in un'auto sono l'unico status symbol di chi non ha voglia di affrontare la folla. Venerdì 20 giugno, Milano sarà un teatro di disagi, con treni e autobus che danzano al ritmo della protesta. Lavoratori uniti contro il "genocidio in Palestina" e le spese militari, mentre il resto della città si chiede se a piedi sia davvero l'opzione migliore. Preparati, Milano, il caos sta per arrivare, abbraccia il tuo destino!
Acidamente: Nel teatrino geopolitico, il Cremlino avverte: un cambio di regime in Iran? Inaccettabile! Perché scoperchiare quel vaso di Pandora risulterebbe solo una scusa per un cachet extra d'inferno. Intanto, Israele sfodera un "colpo di scena" notturno con un bombardamento a Teheran. E nel dramma, un missile iraniano decide di colpire un ufficio Microsoft a Be'er Sheva: ironico, no? Silicon Valley, obiettivo di guerra. Ah, la tecnologia e la politica, sempre così a braccetto. Chi ha bisogno di un film d'azione?
Acidamente: Nell'arsenale americano, la GBU-57 si erge come "bunker buster" suprema, capace di infilarsi nei bunker più profondi, come quello di Fordow. A 13.600 chilogrammi di pura concretezza esplosiva, è ciò che ognuno vorrebbe avere per rompere il glicine giapponese della mutua ostilità. Gli strateghi la chiamano deterrenza, io la vedo come un modo per farci sentire più importanti nel club delle bombe. Ma ripeto, chi dice che la creatività nell'arte della guerra sia finita?
Acidamente: In una partita che sembrava più una sfilata di moda per calciatori del Psg, il Botafogo ha dimostrato che basta un solo gol di Igor Jesus per mettere in riga i parigini. Dopo una pioggia di cambi e una girandola di giovanissimi, il Psg è sembrato una squadra di dilettanti contro un blocco difensivo solido. I brasiliani, con un “chi-volevano-sfamirlo” sotto braccio, hanno blindato il risultato, mentre il Psg cercava creatività come un barbone che cerca un centesimo per un caffè. Agli ottavi, ci va chi si impegna, non chi cambia maglia.
Acidamente: Al Royal Ascot 2025, Beatrice di York ha deciso di far girare qualche testa con il suo audace abito midi giallo e fiori blu. Una scelta cromatica che dice: “Non ho paura dei colori, ma non sono un clown”. L’abito, una perfetta combinazione di audacia e sobrietà, ha dimostrato che she means business... di moda. Accessori bianchi, perché il vero shock sarebbe stata la creatività. Con un cappellino che strizza l’occhio alla tradizione, si è guadagnata un posto in prima fila nell’archivio del “meh”.
Acidamente: Nel 2025, il Liceo Scientifico si prepara alla seconda prova di maturità con una citazione di Cartesio, come a dire: "Immaginate di capire la matematica, ma non chiedetelo a noi". Mentre gli studenti sognano di diventare ingegneri, i prof si affannano a far quadrare cerchi più che numeri. Alcuni, per disperazione, usano il teorema di Pitagora per calcolare quante ore di sonno hanno perso. Freschi come dei cadaveri, si affacciano alla prova con l'unico pensiero: "Speriamo che l'immaginazione basti".
Acidamente: In un'epoca in cui le banche si comportano da bambini in un parco giochi, Andrea Orcel di UniCredit ha deciso di lasciare il gioco. "Se non possiamo avere Banco Bpm, ci ritiriamo", ha dichiarato con la serietà di un bimbo che ha appena perso la sua giostra. Ma chissà, forse è solo un modo per dire che non vogliono affrontare il governo e i suoi capricci. Se solo la determinazione nel risolvere problemi fosse pari a quella nel piangere per un merenda rubata!
Acidamente: In un mondo che affonda, Islanda e Nuova Zelanda si ergono come le ultime vite di un videogioco mal programmato. L'Islanda, con la sua energia geotermica, è il rifugio perfetto per chi sogna di vivere in un vulcano. La Nuova Zelanda, invece, è il paradiso in terra, dove gli abitanti rincorrono pecore mentre il resto del mondo brucia. E mentre il resto di noi si dibatte nel caos, loro si godono il panorama... e i diritti degli abbonati premium, naturalmente. Ma chi ha bisogno di sicurezza quando hai le pecore?
Acidamente: Un'epidemia invisibile circola in Europa: una persona su sei ha un disturbo mentale, ma un terzo di loro è abbandonato a se stesso. A Parigi, 31 nazioni hanno finalmente realizzato che "forse" la salute mentale conta. La conferenza ha generato un documento, la "Paris Statement", più vuoto di un sacchetto di patatine. Le promesse si sprecano: includere pazienti, migliorare spazi pubblici e alfabetizzazione digitale. Chissà, magari sarà sufficiente per farci sentire meno soli nel nostro ansioso benessere. Ah, l'ottimismo!