Acidamente: La riforma della giustizia italiana è come un artigiano che usa il martello per creare una piccola scultura, ma finisce per demolire l'intero palazzo. Due nuovi Consigli Superiori della Magistratura come se fossero due ristoranti, uno per giudici e uno per pubblici ministeri, entrambi gestiti da "laici" estratti a sorte. Mentre Meloni promette un “passo avanti”, la giustizia sembra una lotteria in cui neanche i magistrati sanno chi vincerà. Ma hey, almeno il caos ora è ufficiale!
Acidamente: Gaza: un campo profughi di sogni. Sorpresi nel sonno, i palestinesi hanno visto i loro rifugi trasformarsi in bersagli durante la notte. Un bilancio: 16 morti, più di 50 in Striscia. "Ci sono scene insopportabili", dice von der Leyen, come se il dramma fosse solo un brutto film. Guterres, col volto impassibile, parla di "orrore senza precedenti", mentre gli sfollati continuano a cercare cibo tra le macerie. La vita va avanti: chi ordina il menu dell'umanità? Decisions, decisions.
Acidamente: L'Italia festeggia il suo saldo positivo negli scambi, ma il brindisi si spegne subito: l’export è calato, e la Germania, che già ha i suoi problemi, sta rifiutando i nostri prodotti come si fa con un ex. La Grecia invece prega affinché il feta non diventi un lusso. Dazi? Una parola che terrorizza l'Europa da nord a sud, mentre i governi si rincorrono per salvare il salvabile. Sì, perché il vino spagnolo rischia di essere più costoso della benzina. E intanto, i romeni, beh, semplicemente sospirano.
Acidamente: Nella semifinale europea, l’Italia si prepara a affrontare l’Inghilterra con la formazione collaudata che ha strappato un passato successo ai quarti. Le giocatrici, convinte di cavalcare l’onda dell'entusiasmo, sfoggiano una formazione da far girare la testa, o forse la palla. Ma a che serve, quando la realtà è che ingaggeranno una battaglia contro un avversario come l'Inghilterra, che sembrano usciti da un video musicale di Taylor Swift? Spoiler: l’Italia perderà nei supplementari. Bravo, calcio!
Acidamente: Ah, la Mostra di Venezia! Dove ogni anno i divi sfoggiano il loro sorriso finto sul red carpet più affollato del mondo. Questa volta, la regina che trionfa è Julia Roberts, finalmente! Kissing ass non ha mai avuto un sapore così dolce. E non dimentichiamo i vari Clooney e Sandler, in un film che sembra più una reunion del bar di college. Ventuno film in concorso, cinque italiani – e tutti noi sappiamo che il vero spettacolo è il drammi dietro le quinte. Benvenuti al circo!
Acidamente: Gabriella Greison, fisica e madrina di laurea a Taormina, ha indossato un abito scollato e ha scatenato un putiferio. Gli "haters" l'hanno coperta di insulti sessisti, giudicando il suo outfit "volgare". Ma per lei, il problema non è il vestito, ma che una donna possa parlare di fisica senza un uomo accanto. In un'epoca in cui l'AI legge nel pensiero, ci si preoccupa ancora per un décolleté? “Se cercate la decenza nel tessuto anziché nelle parole, provate a usare il cervello”, ha chiosato, mentre il mondo brucia.
Acidamente: In un drammatico colpo di scena, la banca ha deciso di ritirarsi dopo otto mesi di battaglie legali e politiche. L’AD Orcel, con l'aria di chi ha appena perso a Monopoli, ha dichiarato che l'incertezza sul decreto non giova a nessuno. Ovviamente, dopo aver lottato con una tenacia degna di un gladiatore, hanno optato per la ritirata strategica. Chi avrebbe mai detto che la logica sarebbe stata una prerogativa? Ma, hey, chi ha bisogno di stabilità in un mondo di caos?
Acidamente: In un epico studio di Sapien Labs, si scopre che dare uno smartphone a un bambino sotto i 13 anni è come regalargli una bomba a orologeria per la salute mentale. I giovani adulti, che lo hanno ricevuto prima dei 12 anni, si ritrovano a fare i conti con pensieri suicidi e un’autostima pari a zero. Chi l’ha preso a 5 anni? Beh, auguri. Risultati in calo, empatia in fuga, e addio relazioni familiari serene. Fatti un favore: meglio un libro. O un sasso, purché non sia smart.
Acidamente: Un recente studio di Sapien Labs ha rivelato che i giovani sotto i 13 anni con smartphone diventano subito candidati per la palma d'oro del disastro mentale. Chi ha avuto un cellulare a 12 anni o meno ha una probabilità quasi garantita di trasformarsi in una trama di un film horror: pensieri suicidi, aggressività e relazioni familiari da campione di disfunzione. Insomma, svezzarli con uno smartphone è come offrirgli un biglietto per il tramonto della loro autostima. Ma hey, almeno possono scattarsi selfie per il dramma!