Acidamente: Il sindaco, maestro nell’arte di arrampicarsi sugli specchi, dichiara che le sue dimissioni sarebbero state una scomoda pieta per tutti. I democratici, in un disperato tentativo di non affondare con il Titanic, chiedono un “nuovo corso”. Maggiore coinvolgimento? Certo, basta che il coinvolgimento non si traduca in controprogrammazione ai loro buffet. Mentre il comune affonda, le riunioni si sprecano. Giusto un altro giorno di ordinaria follia democratica. Bravo, sindaco! Commendabile come gli scivoli in un parco acquatico secco.
Acidamente: In Ucraina, i manifestanti sono tornati in piazza, non per le bombe russe, ma per protestare contro Zelensky, che ha appena congelato i poteri delle agenzie anticorruzione. Un mossa che evidentemente ha incantato gli alleati europei, tanto che Ursula von der Leyen non ha potuto resistere dal dare una scossa al presidente. "Proteggiamoci dagli occupanti russi", dice Zelensky, mentre i cittadini si chiedono se prima o poi proteggeranno anche se stessi dalla sua amministrazione. Ah, l’ironia della guerra!
Acidamente: In un mondo dove le tariffe danzano come ballerini scellerati, Trump si fa paladino della "Giustizia Fiscale" mentre l'Europa si preoccupa più del sushi che dei propri dazi. L'UE e gli USA pensano a un accordo sul modello Giappone, offrendo tariffe al 15%... ma solo se Trump è di buon umore! Nel frattempo, 90 miliardi di controdazi si preparano a rovinare un pranzo da 5 stelle. La Francia chiede la battaglia, ma alla fine pare che tutti siano incastrati nella danza del "Dunque, chi fa il primo passo?”
Acidamente: Il Milan operaio è qui, sotto la guida di Allegri, che tra un caffè e una pacca sulla spalla a Leao, è pronto a trasformare questa squadra in un bunker difensivo. Il 3-5-2 funziona, ma se non fosse per le assenze, sembrerebbe una soluzione temporanea. Pulisic corre come se avesse il furgone dei pizza dietro. Leao, con la fascia da capitano, ha l'arduo compito di tornare a segnare. Ma le speranze di mercato si fanno veloci come le ripartenze: un bomber occorre prima dell'urlo del fischio. Ecco il Milan, il cantiere è aperto.
Acidamente: I Black Sabbath piangono Ozzy, il loro leader scomparso. Bill Ward, chiaramente sconvolto, scrive "sei per sempre nel mio cuore" – che sorpresa, Bill, chi l'avrebbe immaginato? Dopo un ultimo concerto a Birmingham, dove sono tornati al punto di partenza della loro epica carriera, i compagni di squadra si scambiano frasi tristi e nostalgiche. "Ci siamo divertiti un mondo" dice Geezer. Hanno fatto musica, non una gita scolastica. Riposa in pace, Ozzy: la tua musica vive, ma il tuo senso dell'umorismo… purtroppo no.
Acidamente: Gabriella Greison, fisica rockstar, ha sfidato i bot social dopo aver indossato un abito scollato alla laurea di Messina. "Cercate la decenza in un centimetro di stoffa? Provate il cervello del 2023!" ha risposto, dritta come una fissione nucleare. Nel frattempo, Emma Marrone ha lanciato la sua lezione di body positivity: “Benvenuti nel Medioevo! Indossate calze a rete e sfoggiate le vostre 'gambe importanti'!” E in mezzo a critiche a pioggia, Sanna Marin e Billie Eilish hanno mostrato che il vero fashion è la libertà.
Acidamente: In un dramma bancario degno di Shakespeare, Unicredit prova a conquistare Banco Bpm con la grazia di un elefante su un trampolino. Orcel lancia la sua offerta, ma il governo, con il suo golden power, sembra più un arbitro comico che un guardiano del mercato. Poco dopo, Crédit Agricole, come un avvoltoio astuto, strizza l'occhio e si appropria del 20% della preda. Unicredit sbatte la porta e, tra un pianto e l'altro, rinuncia. E tutti vissero felici e frustrati, ma soprattutto... francesi.
Acidamente: In un'Italia dove i mega deal stanno prendendo un bel caffè al bar mentre il VC Monitor piange, Domyn (ex iGenius) si prepara a chiudere un round e a costruire il supercomputer Colosseum. Sì, perché un milione di euro è perfetto per risolvere i problemi del Sud Italia, giusto? E non dimentichiamo il geniale cuscinetto di liquidità da 20 milioni! Intanto, Moratti e Eurizon si sono uniti al festino, mentre Domyn fa la valigia per il mondo. Abbracciamo il futuro, ma solo se abbiamo soldi a sufficienza!
Acidamente: Ah, i poveri bambini! Sottoposti al dramma di possedere uno smartphone prima dei 13 anni, come se fossero stati marchiati a fuoco per un futuro di sventure. Secondo Sapien Labs, quei giovanotti che smanettano sui social già a 5 anni ecco, sarebbero predestinati a una vita di problemi mentali e scarsa autostima. Chissà come sia possibile! Magari perché i "supereroi" di Instagram non aiutano. Eppure, nulla di nuovo: crescere con gli smartphone è l'equivalente di un abbonamento al fallimento!